Ristrutturazione casa: l’impatto della direttiva green UE

 

 

Per un costruttore edile, la ristrutturazione degli edifici esistenti potrebbe rappresentare una grande opportunità di business, ma anche una sfida e un costo iniziale non indifferente. 

Il settore dell’edilizia rappresenta il 36% del consumo totale di energia dell’Unione Europea e il 40% delle emissioni di gas a effetto serra del continente. 

Ciò significa che la ristrutturazione degli edifici esistenti per renderli più efficienti dal punto di vista energetico può ridurre significativamente l’impatto ambientale del settore dell’edilizia. 

 

Le tappe verso il 2030

In base alle ultime modifiche si prevede che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali debbano essere in classe energetica E (ne fanno parte le case costruite in Italia tra gli anni 80-90). Si pensi però che circa il 60% degli edifici in Italia si colloca oggi tra la classe F e G. 

Entro il 2033 la direttiva impone poi il passaggio alla successiva classe D. Per farlo è necessario ridurre i consumi energetici di circa il 25% attraverso interventi mirati tra cui: 

  • cappotto termico interno o esterno, 
  • sostituzione degli infissi, 
  • nuova caldaia a condensazione.

L’obiettivo Ue sul lungo periodo, tra 2040 e 2050 è poi arrivare alle emissioni zero. 

 

Opportunità per proprietari e imprese

Ristrutturare quindi diventerà la parola chiave nei prossimi anni, sia per le imprese sia per i proprietari di immobili. 

La ristrutturazione degli edifici esistenti per renderli più efficienti dal punto di vista energetico richiede sicuramente un investimento significativo, ma ciò può anche aumentare notevolmente il valore delle proprietà, particolare non da poco per i proprietari di immobili.

Inoltre, ci sono anche incentivi governativi e finanziari disponibili per le imprese edili che si impegnano a ristrutturare gli edifici in modo eco-sostenibile. Ad esempio, il governo italiano ha creato il programma “CasaClima” che offre supporto finanziario e tecnico per la ristrutturazione di edifici esistenti in modo eco-sostenibile. 

Questo tipo di programmi può rappresentare un’opportunità per gli imprenditori edili di accedere a fondi e risorse per finanziare i progetti di ristrutturazione eco-sostenibile, soprattutto pensando al lungo termine della propria azienda, in quanto l’Unione Europea ha intenzione di arrivare alle emissioni zero entro il 2040, e probabilmente perseguirà questo obiettivo con una serie di norme via via più stringenti. 

 

Come prepararsi al 2030

In sintesi, la direttiva green dell’Unione Europea rappresenta un’opportunità per gli imprenditori edili di innovare e distinguersi dai loro concorrenti, offrendo soluzioni eco-sostenibili per la ristrutturazione

degli edifici esistenti. Inoltre, ci sono anche incentivi governativi e finanziari disponibili per le imprese edili che si impegnano in progetti eco-sostenibili che, come imprenditore edile, è importante conoscere e sfruttare al meglio.